Il fascino del nostro mondo sonoro

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“Perché quando abbiamo una canzone in mente non riusciamo a togliercela dalla testa per giorni?”, mi chiedeva un’amica recentemente. La domanda, apparentemente casuale, rischiava di scivolar via suscitando soltanto una risposta generica, di tipo banale. Spesso le canzoni sono associate ad eventi o sentimenti da noi vissuti, piacevoli o spiacevoli che siano, per cui è facile che possano essere “evocatrici” di ricordi che affiorano nella nostra mente quando ci capita di ascoltarle. Questo “effetto eco” potrebbe spiegare l’insistenza con la quale certi motivi risuonano dentro di noi per un certo periodo di tempo. Tuttavia, il quesito della mia amica ha stimolato in me una riflessione di carattere più generale, che mi è parso utile riportare su queste pagine, a titolo di approfondimento.

La percezione della musica precede, nell’uomo, la nascita del ragionamento, della parola e della attività intellettiva. Ciò che, ad esempio, accompagna come esperienza primaria la nostra vita a livello prenatale, prima ancora che si costituisca un mondo “visibile”, è un universo acustico, fatto di suoni ; un mondo di “sonorità”, che, attraverso il ventre materno, che funge da magico amplificatore, forma il primo “ponte di contatto” fra la vita in procinto di nascere e la realtà esterna. Prima ancora di divenire esseri pensanti, noi siamo, perciò, creature sensibili alla musica. La musica, in tal senso, è la prima, meravigliosa dimensione della nostra esistenza.

Gli antichi filosofi seguaci di Pitagora (VI-V secolo a.C), a conferma di questa considerazione, non è casuale che pensassero che l’intero Universo fosse animato da una sorta di musica che ne armonizzava le varie parti. Ogni individuo, come “figlio” di questo Universo, recava in sé, racchiusa nella profondità dell’anima, una sorta di “memoria” di tale divina armonia musicale. La musica diveniva così uno dei”cardini” dell’educazione, in grado di permettere all’uomo di elevarsi alla contemplazione della vera essenza sublime del “Kosmos”.

Se, tuttavia, la musica accompagna in generale le origini della nostra vita e ne costituisce la prima trama, è anche vero che poi ogni persona ha un proprio individuale “mondo sonoro”, nel quale vengono privilegiate certe sequenze ritmiche, certe combinazioni di suoni, certe sonorità strumentali, ben differenziate rispetto alle altrui esperienze.

Tali “predilezioni”, nel corso della nostra storia personale, possono essere ulteriormente rafforzate da situazioni o circostanze che colpiscono la nostra vita emotiva e affettiva e che finiscono col rimanere indelebilmente collegate con le nostre interiori “sonorità”. Questi nessi associativi ci possono spiegare in modo ancora più attendibile il perchè il particolare motivo di una canzone o di un brano musicale, di qualunque genere esso sia, anche molto lontano nel tempo, possa rimanerci impresso nella mente e risuonare a lungo dentro di noi, oppure, come accade ad esempio a me, avere il forte potere di risvegliare la memoria di epoche ormai distanti dal mio mondo attuale, ma sempre care al mio cuore, perché legate alla generazione dei miei nonni e dei miei genitori.

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