Che fatica essere uomini, o diventarlo ….

Posted on

“Che cosa può esserci alla base del nervosismo che i figli manifestano verso gli 11 anni? Tu che hai due figlie, Luisa, anche se adesso loro sono più grandicelle, ci sarai passata anche tu! Ti sei fatta qualche idea in merito? Io, ogni tanto mi sento veramente disarmata dinanzi a mio figlio! Lo vedo molto cambiato rispetto al bambino buono, serio, studioso e ordinato che era quando frequentava la scuola elementare. Adesso è diventato una vera “peste” : aggressivo, irruente, ribelle ale regole, disordinato, anche se sempre simpatico, per carità!…. Mi sapresti dire che cosa succede?”

Queste sono le domande che una mia amica, di poco più giovane di me, mi ha proposto recentemente su suo figlio undicenne mentre conversavamo affettuosamente e orgogliosamente sulla nostra amatissima “prole”. Per risponderle, sono riuscita ad attingere qualche idea dalle mie conoscenze generali circa questo argomento, ben sapendo, tuttavia, che i vissuti di ciascuno sono sempre da valutare in modo assai più individualizzato.

Un tempo, nella antica nomenclatura che si usava per scandire e definire le varie tappe della crescita dei preadolescenti, si usava descrivere la fisionomia generale dell’assetto psicofisico e dinamico della personalità dei ragazzi e delle ragazze all’inizio della Scuola Media, utilizzando l’espressione “tempesta puberale”. Oggi tale denominazione è quasi obsoleta perchè troppo generica, o troppo drammatica, ma è ancora in grado di inquadrare o “fotografare” efficacemente un vero e proprio fondamentale e delicato “passaggio di vita” che si verifica verso gli 11-12 anni.

In questo breve arco di vita, l’organismo sia maschile che femminile è globalmente impegnato in un processo di trasformazione radicale che interessa la totalità della persona nei suoi vari aspetti. Sotto il profilo auxologico (cioè dell’accrescimento fisico), nei preadolescenti inizia a configurarsi un primo cambiamento staturale, ponderale e volumetrico ; sotto il profilo endocrinologico, (che interessa il sistema delle ghiandole a secrezione interna), si presentano sensibili cambiamenti ormonali e neurofisiologici, i quali incidono sullo sviluppo dei caratteri sessuali primari (genitali) e secondari (primi cenni di seno e di arrotondamento dei fianchi nelle bambine, accompagnati da qualche segno premonitore del menarcato ; primi cenni di peluria nei maschi, accompagnati da un sostanzioso cambiamento di voce, ecc.)

Questi “eventi” fisici, che mettono “in subbuglio” l’intero organismo, provocano parallele ripercussioni sul piano psichico, determinando cambiamenti di interessi spesso assai vistosi, sbalzi di umore, atteggiamenti “ribelli”, disordini motori, i quali possono incidere talvolta non positivamente sul rendimento scolastico e sui rapporti sociali.

Si tratta, di un diverso modo di “apparire” e di “essere”, che spesso può accompagnarsi all’insorgere di insicurezze psichiche, ansie, angosce, ossessioni e nervosismi di vario genere. Tali fenomeni, per lo più passeggeri, riflettono l’inevitabile disagio iniziale che sia le femmine che i maschi avvertono nel doversi adattare a tutti i cambiamenti che la loro età comporta, i quali spesso sono ansiogeni per la loro repentinità e imprevedibilità, e per il loro carattere “rivoluzionario”, che sconvolge il precedente assetto psicofisico infantile. Noi adulti (genitori e insegnanti) che assistiamo a questo turbinoso momento evolutivo, possiamo rimanere talvolta disorientati e “contrariati” dinanzi a tutti questi eventi, anche perchè, forse, ci siamo dimenticati di come eravamo noi stessi a quella età. Tuttavia, mai come in questi momenti i ragazzi hanno bisogno di tutta la nostra saggezza, comprensione e discrezione per essere sostenuti ed aiutati con amore nel superare questo difficile periodo di crescita e di evoluzione, che configura i primi passi verso la maturità. All’inizio si può apparire come “brutti anatroccoli” – e magari ai nostri tempi anche noi lo siamo stati – : goffi, insicuri, scomposti e maldestri. Ma dovremo sempre tenere presente che, come nella favola, il brutto anatroccolo è destinato a diventare cigno.Nostro dovere di adulti è comprendere e favorire questa stupenda metamorfosi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *