2 Novembre

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Ci pensavo proprio oggi, 2 Novembre, quando sono andata a portare fiori sulla tomba dei miei familiari, in mezzo a tantissime altre persone che andavano anche loro a portar fiori, come me, sulle tombe dei loro cari. Ho percepito come un’unica, silenziosa atmosfera d’amore che aleggiava su quel mesto pellegrinaggio, al di là delle motivazioni più svariate, dei ricordi e dei dolori più diversi di cui ciascuno poteva essere portatore. Se non si amasse non si andrebbe a deporre fiori su di una pietra, e non si onorerebbe in tal modo la nostra “sorella morte”. Dice S.Giovanni : “Chi non ama rimane nella morte” : cioè prigioniero del Nulla.

Mentre mi raccoglievo in preghiera, mi è tornata in mente una stupenda poesia, che ho ricercato fra le pagine dei miei libri più cari quando, poi, sono tornata a casa.

Quanto paziente

Quanto paziente e benigno è l’amore,
e come bene e pazienza egli genera :
mai che conosca invidia l’amore,
mai che si vanti e si gonfi e ti offenda!
Mai che cerchi il suo interesse
o tenga conto del male e si adiri,
dell’ingiustizia non mai può godere
ma solo e sempre egli gode del vero.
Tutto egli copre di dolce pietà,
e tutto crede con limpida fede,
e tutto spera con ferma certezza,
tutto sopporta con cuore gioioso.
E profezie, e scienza perfino
scompariranno, le lingue, le cose,
la conoscenza, ogni cosa imperfetta….
Mai una fine sarà per l’amore….
(Davide Maria Turoldo)

Una poesia di un grandissimo sacerdote-poeta che ci parla dell’amore come di un ponte gettato sull’Infinito, senza limiti, senza età, senza tempo : semplicemente da sempre, caparbiamente immortale, meravigliosamente avvolgente come un arcobaleno che unisce le sponde della vita e della morte in un sussulto di inaspettata, segreta letizia che vince la Morte.

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