Oggi è il compleanno di mia mamma. In lingua albanese, usualmente la chiamiamo “Cicinelia”, che è un vezzeggiativo in grado di esprimere tutto l’amore che noi tutti abbiamo sempre nutrito per lei.
Mia mamma è una donna non alta di statura, ma molto graziosa e dai lineamenti dolcissimi. Non sono pochi i parenti e gli amici che ravvisano una notevole somiglianza fra lei e me, ed io ho sempre vissuto questa circostanza come il segno più evidente del profondo legame affettivo che ci ha sempre unite.
Ciò che l’ha resa ancora più amabile agli occhi di tutti è il fatto che lei, malgrado il procedere dell’età non è, né é mai stata quella che si suol definire una “donna d’altri tempi”. E’ sempre stata, invece, di mentalità molto aperta, giovanile, ottimista, e la sua personalità, forte e determinata, ha manifestato in ogni occasione un temperamento assai equilibrato e razionale sia nei giudizi che nel suo rapportarsi agli altri.
Io ho costantemente pensato che sia molto difficile trovare persone della sua età col suo carattere, per cui sono sempre stata “innamorata” di lei, e potrei dire – alla maniera di De Amicis – che “più la guardo e più mi sembra bella”. Ho sempre ammirato anche la sua brillante intelligenza, che, quando frequentava la scuola, le ha permesso di essere la più brava della classe, fino a farle vincere, negli anni ’50, anche delle borse di studio e dei viaggi-premio, fra i quali ricordo un viaggio di istruzione ad Erice (Trapani), che è un centro di studi scientifici e storici fra i più importanti della Sicilia.
Il legame profondissimo che ci ha accomunate nel tempo è stato alimentato in modo meraviglioso dal suo straordinario intuito nel cogliere i moti più segreti della mia anima e dalla sua stupenda capacità di trovare le parole più adatte per sostenermi quando sono triste, oppure incoraggiarmi dinanzi alle difficoltà, oppure, ancora, comprendermi ed incitarmi quando mi è accaduto di prendere decisioni di portata esistenziale che lei definiva affettuosamente “pittoresche”. In ogni caso, mai è venuta meno la stima che ella ha sempre nutrito per me, ed io di questo le sarò eternamente grata.
Talvolta mi accade di sentirmi un po’ in colpa perchè non vado a trovarla troppo spesso, tutta presa come sono dagli impegni familiari, di lavoro e di studio. Ma il suo cuore è sempre grande e disponibile a comprendere in modo immutato. Anzi, talvolta è capitato persino che nei momenti più tristi, nei quali noi figli avremmo dovuto sostenerla, sia stata lei stessa a sostenere tutti quanti con la forza della sua limpida fede! E tutte le volte che a me personalmente è accaduto di trovarmi in crisi e alle prese con qualche pesante problema, lei mi ha sempre trasmesso energia positiva e solida speranza per una costruttiva soluzione di ogni mia preoccupazione. Tutto ciò che oggi io sono, con i valori in cui credo, fra i quali spicca soprattutto l’amore per gli altri e per la conoscenza, non esito a dire che lo devo a mia madre ed alla sua personalità sempre prodiga di affettuosa saggezza e di consigli preziosi che mi hanno aiutato a crescere su tutti i piani, sia umano che intellettuale.
E’ tale l’amore che trabocca dal mio cuore per lei, che ho pensato, in questo giorno particolare, di dedicarle una piccola, poetica riflessione.
A MIA MADRE
Ricordo quando un giorno,
orsono tanti anni,
un morbo crudele
si impadronì di te, madre mia.
Un plumbeo grigiore invernale
discese improvviso
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sulle cose e sui cuori,
e noi, piccoli uccelli
ancora senz’ali,
pigolammo smarriti e affamati
di cibo e d’amore,
sotto una pioggia infuocata
di spietate parole che ci
ustionavano l’anima
come atroce segnale
d’una morte imminente.
Ma Dio amorevole infine ascoltò
il nostro pianto innocente.
Guaristi : e fu subito
un tripudio primaverile d’intorno,
mentre i cuori e il mondo
si vestivano a festa
con nuovi smaglianti colori.
Tornasti fra noi
a donarci la calda carezza
dei tuoi occhi di tenera cerbiatta
sfavillanti d’amore e di speranza.
E ancora oggi, e non solo,
sei qui a infondermi
il coraggio di esistere
e di viaggiare intrepida
fra le tempeste della vita.
Sei come roccia viva
che rassicura e conforta.
Sei come fuoco ardito
che scioglie benefico
ogni freddo glaciale dell’anima.
Sei la Madre che ogni figlio sogna e desidera,
il fiore più bello
che la vita mi ha donato.
Sei e sarai sempre
il mio vibrante inno alla Speranza.