L’Amore virtuale, fra desiderio, illusione e realtà.

Posted on

Talvolta, quando si sta attraversando un periodo di crisi di coppia, può accadere che navigando su Internet si possa cedere alla tentazione di cercare un interlocutore o una interlocutrice “virtuale”, su cui riversare il nostro desiderio di incontrare l’uomo o la donna ideale. In questo modo possono nascere quelle passioni che, nel linguaggio informatico, si possono definire ” amori virtuali”. Secondo te, Luisa, quale consistenza possono avere tali amori? Ed esiste un confine specifico fra un “tradimento virtuale” ed uno reale?

L’avvento di Internet ha aperto sicuramente nuovi orizzonti nell’ambito delle relazioni umane, ma ha anche sollevato nuove problematiche sulle quali la Psicologia non poteva evitare di intervenire, specialmente quando si tratta dei cosiddetti “amori virtuali”. A me personalmente è accaduto assai spesso di raccogliere delicate confidenze di amici, i quali mi raccontano storie d’amore nate nel mondo della comunicazione virtuale.

Quasi sempre mi sono trovata a riflettere e a chiedermi se questo amore “virtuale” sia autentico, o possa in qualche modo diventarlo. Indubbiamente, in ambito virtuale, l’approccio con le altre persone è più immediato e soprattutto più “protetto” ed è assai facile trovare “anime in pena” con le quali condividere i propri disagi, le proprie insoddisfazioni, i propri bisogni di evasione.

Ma è anche vero che con i sentimenti non è opportuno scherzare troppo, e c’è sempre il rischio di rimanere vittime di illusioni e disillusioni, specialmente quando si ripone una troppo ingenua fiducia nella veridicità di ciò che l’interlocutore o l’interlocutrice virtuale possono dirci di loro ; così come noi stessi possiamo essere a nostra volta indotti a presentare una immagine troppo “addomesticata” di noi stessi.

Questa cautela è soprattutto consigliabile quando gli “amori virtuali” nascano da uno stato di insoddisfazione maturato nell’ambito della vita di coppia. In questo quadro, la ricerca di un’altra persona con la quale entrare in contatto virtuale può essere dettata da un bisogno di compensazione, di “leggerezza” là dove c’è pesantezza, di vitalità là dove c’è grigiore o stanchezza, di ricerca di attenzione là dove c’è trascuratezza, e così via. Ma è altrettanto giusto chiedersi se all’altro “polo” dello scambio virtuale, la persona con la quale si interagisce sia veramente in grado di rappresentare la soluzione di tutti i nostri problemi affettivi. Si tratta di una vera e propria incognita : ciò che l’altro o l’altra ci dicono o esprimono è autentico? Sarà sempre difficile saperlo, dato il largo margine di ambiguità che caratterizza lo stesso strumento virtuale. Gli amori virtuali spesso risultano più “costruiti” che spontanei e mancheranno sempre di un’ultima parola di “verifica”. Se questo talvolta vale per gli stessi amori non-virtuali, figuriamoci ciò che può accadere negli amori virtuali! In ogni caso, qualunque sia il grado di autenticità dell’amore virtuale, quando esso nasca come desiderio di “tradire” il legame con il proprio partner “reale”, questa specifica volontà, a mio avviso, è già di per sè un vero e proprio tradimento : virtuale e non reale, ma pur sempre tradimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *