Questa sera , il popolarissimo Adriano Celentano ha fatto finalmente la sua comparsa alla ribalta del Festival di S. Remo. Una comparsa preparata e declamata a lungo da piccoli spot televisivi, in un clima di attesa “densa di mistero”, nei giorni che precedevano il Festival.
Poi, ecco : la Montagna ha partorito il Topolino. Celentano mi ha delusa profondamente, ancora una volta, come già era accaduto in passato, in occasione di altre sue performance televisive.
Lo apprezzo molto Celentano come cantante e posso dichiararmi una sua “fan” fin da quando ero adolescente. Ma quando egli “esce dalle righe”, mettendosi a fare il Profeta, diventa subito patetico e di una banalità terrificante, simulando una grottesca “vis” drammatica, dispensando luoghi comuni, frasi fatte e “a effetto”, e, soprattutto, esprimendo opinioni assai discutibili, fondate su rozze interpretazioni riduttive, che deformano fatti, persone e notizie, con la presunzione, per giunta, di essere depositario della Verità. Egli non sa neppure lontanamente che cosa sia la cauta e saggia “sospensione di giudizio” di cui parlavano gli antichi scettici. Non conosce l’umiltà, ma è più propenso al delirio di onnipotenza. Stasera, mentre parlava di “sovranità” e di “popolo sovrano”, la sua arroganza mi ha fatto rabbrividire, perchè più che un “Gandhi”, mi è sembrato un dittatore in incognito pronto a togliere la parola a chiunque avesse dissentito da lui.Ma la cosa che più mi preoccupa, peraltro non è lui, ma coloro che gli fanno da “lacché”, che lo assecondano, gli danno importanza, ed il pubblico, che “pende dalle sue labbra” e lo osanna.Evidentemente l’ignoranza é molto più saporita della saggezza!Gli attacchi diretti che Celentano ha fatto al giornale della CEI, “L’Avvenire”, a “Famiglia Cristiana” e ad un giornalista, di cui ha fatto il nome, dandogli di cretino dinanzi a miliani di telespettatori, sono semplicemente assurdi, grossolani e basati sulla menzogna. Talvolta mi accade di leggere proprio “L’Avvenire” e, sinceramente, non vi ho mai riconosciuto quelle caratteristiche di cui Celentano ha parlato. Quanto alle critiche su ciò che i sacerdoti dicono abitualmente, non so se Celentano abbia mai frequentato una Chiesa o un Oratorio ; oppure, se lo ha fatto in passato, sarebbe bene che si aggiornasse, per evitare di far discorsi da bar di periferia, del tutto soggettivi e destituiti di più precise conoscenze.E’ ovvio che dietro l’invito rivolto dalla RAI a Celentano vi è un’ipocrisia, neppure tanto nascosta : siccome Celentano è un cantante popolarissimo, che si è sempre dato arie d’essere “impegnato”, chiamarlo costituisce uno “scoop” di sicuro effetto, in grado di incrementare l’odiens. Se poi le sue “declamazioni” scatenano polemiche e denunce, tutto questo fa “pubblicità”, come è già accaduto a proposito della destinazione dei compensi ad opere di bene ; fatto lodevole in sé, ma troppo “reclamizzato” e certamente un po’ lontano dalla proposta evangelica “non sappia la tua mano destra quel che fa la tua sinistra”…