Colgo l’occasione per rispondere alla domanda di una mia gentile lettrice:mi piacerebbe leggere una tua riflessione Luisa,su ”noi separati in casa”,e’ possibile impegnarsi,invece,a riconoscere il buon senso e tornare ad essere amici come prima,per portare a termine il compito di genitore e di crescere il figlio nella dimensione affettiva e di amore?-Isa.
E’ difficile formulare una risposta univoca, perchè questa particolare situazione di “convivenza” ha numerosi risvolti e sfumature, che richiederebbero di essere soppesati caso per caso.
In sede generale si possono formulare solo alcune ipotesi. Innanzitutto è necessario valutare come, in una coppia, si sia pervenuti alla decisione di separarsi. Si tratta, cioè, di vedere se la richiesta di separazione è stata avanzata da uno solo dei partner, e per quale motivo, oppure se ambedue i partner sono arrivati di comune accordo a questa scelta. Nel primo caso, occorre valutare attentamente il motivo : si tratta di stanchezza? Si tratta di una scelta dettata da atteggiamenti negligenti oppure violenti e coercitivi del partner? Il partner che chiede la separazione ha incontrato un’altra persona? Queste sono soltanto alcune delle possibili cause.
Sempre nel caso di una decisione unilaterale, occorre poi valutare quali siano le reazioni del partner che “subisce” la separazione. Premesso che ogni separazione subìta costituisce una pesante “ferita narcisistica”, tale ferita ha diverse gradazioni di gravità, specialmente nel caso che il, o la, partner abbiano incontrato un’altra persona. In questi casi, la “prognosi” per una eventuale soluzione “amichevole” della crisi di coppia, con “convivenza sotto lo stesso tetto” appare assai problematica, se non addirittura impossibile, anche in presenza di figli.
In sintesi, ogni separazione unilaterale presenta sempre ostacoli di varia entità, fino all’estremo di una vera e propria “incompatibilità” di vicinanza o di soluzione amichevole del problema.Più “fausta”, per dir così, appare invece la “prognosi”, quando si sia giunti alla decisione di separarsi di comune accordo, sia per stanchezza, incompatibilità di carattere, oppure, anche, per la comparsa di un’altra persona nell’orizzonte di uno o di ambedue i partners. In questi casi la soluzione “amichevole” è possibile, e l’affidamento congiunto dei figli, previsto dal diritto di famiglia, è più armonioso e “saggio”. In questi casi è più difficile che scoppi una guerra tipo “Kramer contro Kramer”, come nel famoso film.
Comunque, tutto può accadere sotto la volta celeste, e, caso per caso, la fisionomia delle varie separazioni sara’ sempre un “incidente” dalla configurazione unica ed irripetibile.