La pagina di Psicologia é aperta a tutti i lettori abituali, ai curiosi, ai professionisti, alla gente che ha voglia di urlare la propria sofferenza. Quante volte questo “urlo” mi richiama il famoso quadro di Edvard Munch, il “pittore dell’angoscia”,che con la sua opera riesce a comunicare allo spettatore un’inconscia inquietudine, al limite del panico!
Non posso nascondere quanto mi commuova profondamente constatare talvolta quanto lo spirito di quel quadro si materializzi in disperati appelli che compaiono sulla pagina come una improvvisa esplosione di smarrimento : ” Dottoressa mi aiuti! Sto male…. Sto male….!”. In quei momenti vorrei quasi sfondare il video per abbracciare direttamente chi urla tutta la sua disperazione!
Perchè noi digitiamo, é vero, su uno schermo, ma dietro quello schermo siamo persone che esistiamo veramente, che proviamo emozioni che colpiscono la nostra sensibilità. Ogni giorno arrivano tante e-mail, con grida di aiuto più vere di qualsiasi link. Ognuno ha un suo modo di affrontare la sofferenza, ma chi denuncia apertamente il proprio malessere non é né debole, né manca di dignità. A volte il soffrire diventa insopportabile, violento come un nemico da combattere continuamente, e l’unico modo per svuotarlo di significato é quello di gridarlo al mondo intero, quasi per alleggerirlo condividendolo con gli altri.
Le parole con le quali possiamo rispondere sulla pagina non sono né vogliono essere perle di saggezza metafisica, ma l’espressione di una affet