Uno dei più grandi desideri della mia vita è stato sempre quello di visitare Firenze : una città che, benchè io non la conosca, ha sempre suscitato in me una profonda emozione, forse perchè fra le città italiane è quella che incarna maggiormente, e non solo ai miei occhi, l’espressione dell’Arte e della Cultura. Il mio primo “incontro” con questa città è nato proprio dai libri di storia dell’Arte, e i richiami del Palazzo Pitti, del Campanile di Giotto, del Ponte Vecchio, solo per fare alcuni nomi, unitamente alla storia di Dante Alighieri, hanno sempre suscitato in me un così affascinante entusiasmo, da farmi innamorare di questo vero e proprio “luogo dell’anima”. Io sono una cultrice del Bello, e sono sempre stata convinta della profonda verità contenuta nella famosa affermazione del Principe Miskin, nell’ “Idiota” di Dostoewskij : “La Bellezza salverà il mondo”. Firenze, con le sue inebrianti bellezze, è divenuta gradatamente la “salvezza” del mio mondo interiore.
Ma se Firenze è Bellezza, io penso che la Bellezza non possa che coniugarsi con l’Amore : Amore e Bellezza sono e saranno sempre un binomio indistruttibile. In tal senso visitare Firenze avrebbe per me anche un intenso profumo d’amore, e penso che nulla vi sarebbe di più bello che scoprirla venendo condotta per mano da un uomo che ti ama. Un sogno, sicuramente ; magari anche un po’ adolescente. Ma sarebbe un indimenticabile incanto, nel mese di Maggio, il mese della Primavera di Botticelli, quando nella Firenze medicea si celebravano le feste floreali del Calendimaggio, vagare trasognati per le strade di questa città, sussultando stupiti di scoperta in scoperta. Spesso questo pensiero esplode così prepotente nel mio cuore, che oggi, quasi senza accorgermene, mi sono trovata a scrivere una poesia, che vorrei offrire a chiunque nutre un sogno nel cuore e ha un luogo dell’anima dove vorrebbe recarsi con la persona che ama.
Primavera a Firenze
Sogno di campane
nella sera rosata di Maggio.
Firenze, raffinata Signora
con il suo manto di palazzi antichi
e le sue chiese preziose
si ricompone in un sorriso di rondini.
Ti prendo per mano
e ti guardo negli occhi.
I tuoi occhi di cielo
riflettono promesse.
La Primavera è ormai una certezza
che prorompe improvvisa
dal tuo sorriso di fiaba,
dal tuo incedere elegante,
dal tuo passo di candida piuma.
Adesso, solo adesso
so chi sei veramente.
Botticelli ti è stato Maestro
e la sua Primavera
é un sogno
che io sto tenendo per mano.
D’intorno è tutto un sorriso antico.
(Maria Luisa Valenti)