“Per quanto tu possa camminare, non raggiungerai mai i confini dell’anima”, diceva l’antico filosofo greco Eraclito, e forse aveva pienamente ragione. Capire gli altri “perfettamente” sarà sempre una “missione impossibile”. L’altro-da-me è e rimarrà sempre un mistero. Dell’altro mi arriva, però, la parola, il gesto, la mimica, e tutto ciò che fa da corredo al comunicare. E tutto questo sistema di segnali determina in me una risposta, emotiva, verbale e non-verbale, che io restituisco all’altro con un analogo e speculare sistema di segnali.
L’incontro interattivo fra questi due sistemi è altamente “provocatorio”, perchè obbliga ambedue gli interlocutori a riflettere e a “declinarsi”, con un intreccio di domande e di risposte, in una “dialettica” che crea un clima di scambio, che rende i dialoganti progressivamente “diversi” rispetto alle posizioni di partenza. Questa alchimia, che è di ordine prettamente emotivo, determina un nuovo sistema relazionale, che noi possiamo chiamare “conoscenza dell’altro”. In questo senso, “conoscere” l’altro, non è un fotografarlo così come è, una volta per tutte – il che sarà sempre impossibile -, ma è un processo dinamico in cui l’altro “si costituisce”, si “svela” al mio sguardo nel momento in cui interagisce con me attraverso il sistema di segnali che mi invia, in relazione dinamica con i segnali che anche io gli invio a mia volta.
E questo “svelarsi” reciprocamente, modificandosi, è un processo che praticamente non ha mai fine.
In tal senso si può dire che “conoscere l’altro” non è una acquisizione chiusa, definita e definitiva, ma è un processo “aperto”, interminabile, proprio come voleva Eraclito : un camminare senza fine nell’altro e con l’altro, mentre l’altro fa altrettanto con noi e dentro di noi. Un percorso, se vogliamo, entusiasmante, dove ogni rivelazione introduce sempre ad un nuovo mistero e dove ogni nuovo mistero continuerà a svelarsi per introdurne ancora altri, finchè avremo vita.
Sai, più volte mi sono chiesto “Chi sei tu?”e mi sono data questa risposta. Tu sei il mio mistero, che continuamente si svela e si nasconde, in una dialettica senza fine. Stare a contatto con te è una continua meraviglia di scoperte, di emozioni, di piaceri senza fine. Ma nulla è mai definitivo.
Più ti scopro, più parlo con te, più faccio l’amore con te e più ridivento inquieta, perchè ho nuove cose da scoprire, che tu nascondi nel mistero di te stessa e che io inseguo avidamente, in un inseguimento senza fine, catturando sempre qualcosa di nuovo, ma rimanendo insoddisfatta perchè c’è e ci sarà ancora e sempre qualcosa da scoprire e da svelare…. Tu sei una creatura reale, corposa, sensuale, meraviglioso, intelligente, bellissimo, ma sei anche una creatura che sfugge e sfuggirà sempre ad ogni tentativo di definirti e di possederti definitivamente, perchè avrai sempre una porzione di mistero dietro il quale rimanere nascosto. E questo mi fa innamorare semprei più di te,rendendomi sempre piu’ disperatamente avida del tuo fascino,amore mio.