Sentieri di ricerca

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Vi sono talvolta, nella vita, momenti cruciali in cui la “tempesta del dubbio” si insinua in modo sottile nella nostra mente, come una misteriosa insidia erosiva, sconvolgendoci e facendoci perdere di vista il senso del nostro esistere. Si tratta di stati d’animo “crepuscolari”, nei quali avversità, sconfitte, delusioni, paure, scomparse irreparabili di persone care, incomprensioni, malattie ed altri intensi disagi stendono uno spesso velo di insoddisfazione e di angoscia sulla nostra esistenza, e tutto viene come avvolto in un mare di nebbia ovattata e informe, dove ogni rassicurante certezza sembra sprofondare e dileguarsi inesorabilmente nel nulla. La luminosità di sorridenti cieli azzurri o l’incantesimo di magiche notti stellate diviene, allora, soltanto un vago ricordo, e noi finiamo col percepirci soli, come casuali frammenti anonimi staccati dal Tutto e gettati nel grigiore di un mondo senza alcun significato.
Eppure, quando ci sembra di essere ormai definitivamente perduti e sperduti nell’abisso della nostra interiore desolazione, è proprio a quel punto che la nostra anima ferita comincia ad animarsi e si riempie di domande, alla ricerca affannosa di sensate risposte che siano in grado di spiegare l’apparente assurdità dell’accadere. E in quel momento è come se si risvegliasse in noi quel profondo, orgoglioso sentimento di “dignità umana”, sempre celebrato da antichi filosofi, scienziati, letterati e poeti, che è rappresentato dal bisogno inarrestabile di interrogare, interrogarsi, appassionarsi, cercare, conoscere.
“Considerate la vostra semenza. / Fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e conoscenza”, dice Ulisse, nel canto XXVI dell’Inferno (vv.116-120), rivolgendosi ai suoi antichi compagni di viaggio, per scuoterli dalla passiva mestizia di una inerte vecchiaia e richiamarli al loro più alto dovere di uomini, qualunque sia il prezzo che essi dovranno pagare (e che poi effettivamente pagano nell’Inferno di Dante). Ma quel dantesco richiamo non riguarda soltanto Ulisse e i suoi compagni. Esso valica i confini della minuscola Itaca per trasformarsi in un prepotente invito universale, nel quale tutti noi possiamo riconoscerci quando il bisogno di ricongiungersi con l’essenza più intima della nostra umanità si fa strada nel cuore e nella mente, come una appassionata risposta al rischio di perdersi.
Ecco, allora, che gli occhi della nostra coscienza afflitta si riaprono, e dalle profondità nebbiose di un insensato girovagare cominciamo a intravedere come dei sentieri in grado di guidarci verso nuove altezze. Sono sentieri tracciati da una nuova passione d’amore verso la vita ; sentieri scavati dal rinnovarsi di un trascinante bisogno di esplorare e conoscere ; sentieri che trapassano la grigia coltre del crepuscolarismo e ci riportano a contemplare il cielo. E non importa dove essi conducano di preciso : l’essenziale è che, svelandosi, rimettano in movimento la nostra anima, liberandola dallo sconforto, dal suo torpore inerziale e riaprendola all’avventura del Possibile. Poi, in questo nuovo fervore ascensionale, ciascuno troverà la propria strada e il nuovo senso da dare alla propria vita.
Chi scrive ha avuto non di rado occasione di provare nella sua esistenza drammatici momenti di smarrimento, come forse può accadere a tutti ; non di rado ha avvertito la solitudine del sentirsi inutile, prigioniera di un grigio anonimato senza senso; non di rado ha dubitato di se stessa e del mondo circostante : ma poi, sempre, proprio dal fondo più opaco della sua fragilità, ha scoperto percorsi capaci di trasformare la sua stessa debolezza in una nuova forza, in un nuovo impeto appassionato di vita, di ricerca e di apertura verso gli altri e verso il Mondo intero. Questi percorsi, per lei, sono stati i sentieri della Filosofia e della Psicologia. Sentieri che inducono ad un affascinante pellegrinaggio di riflessioni, di esplorazioni e di scoperte, e che permettono di osservare se stessi, gli altri e la realtà circostante con occhi nuovi, capaci di cogliere l’invisibile dietro la banalità dell’immediato apparire, in un crescendo di nuove acquisizioni.
E’ proprio lo svelarsi sempre più incalzante di tali impensati orizzonti interiori che ha suscitato l’idea di costruire il presente blog. Esso vuole proporsi come uno spazio aperto di incontro e di scambio, animato dal desiderio di raccogliere, testimoniare e condividere con tutte le persone che lo vorranno, i più fervidi ed entusiasmanti momenti di meditazione sulla vita, sul quotidiano accadere, sui sentimenti e sui valori che rendono l’esistenza degna d’essere vissuta, sulle sofferenze che possono tormentarla, sulle speranze che possono alleviare il peso del dolore, sulla comune e palpitante dimensione umana di tutto l’irrequieto magma di emozioni che si agita dentro di noi, sulle domande e sui tentativi di risposta che la realtà in noi e fuori di noi ci propone continuamente : in sintesi, un blog come crocevia di scambi, di inviti a pensare, sentire, dialogare per arricchire la vita e cercare insieme consapevolezze ed equilibri dinamici sempre nuovi, in grado di trasformare la fatica di esistere in una inaspettata, sorprendente, inusitata energia di ricerca.

3 thoughts on “Sentieri di ricerca

  1. il senso alla nostra vita lo diamo noi stessi scegliendo di essere cio’ che siamo e possiamo essere nei momenti belli e brutti della vita, pertanto il senso della vita sta nella vita stessa…

  2. il dubbio può compromettere ogni tipo di rapporto e può essere di due tipi: il dubbio reale provocato da dati effettivi e riscontrabili oppure da insicurezze …questa seconda forma di dubbio è la più devastante perchè NON TROVANDO RISCONTRI ARRIVA A IMMAGINARLI….e aquel punto si rischia la pazzia…..

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